Leggo ergo sono 🧘
No, questa non è una campagna per promuovere la lettura. Solo un reminder di quanto ne abbiamo estremamente bisogno 📖
I’m baaaack! 👋 Come state? Rientro traumatico, immagino. Da queste parti la pausa natalizia è stata insolitamente lunga e depurativa come una tisana al finocchio dopo il pandoro con la crema allo zabaione. Ma ora è tutto finito e si torna alla routine e con lei anche Cose, a caso che, spero, potrà deliziarvi per qualche minuto la giornata.
Ma veniamo a noi. Come dicevo, le mie vacanze sono state completamente dedicate alla pace interiore e ai ritmi lenti. Mi sono ricordata di cosa vuol dire svegliarsi la mattina e non avere nessuno da vedere, o con cui parlare, dedicare ore ed ore a leggere, recuperare puntate di podcast aggiunte ai preferiti e mai ascoltate, andare in edicola e informarmi su un giornale cartaceo, arrivare alla sezione sport (saltarla, ovviamente) e concludere con una sbirciatina diffidente all’oroscopo. “Che benessere” direbbe la mia amica Giulia.
Il tutto ovviamente in preparazione dell’ultimo weekend di vacanza, dedicato alla mia vita sociale.
Nove amici, una casa sperduta nel bosco in montagna, una frizione quasi bruciata - causa ghiaccio sull’asfalto in salita - e cinquanta spritz dopo. No, non è una nuova serie Netflix ma il resoconto di 72 ore in compagnia di persone a cui voglio bene. Tra i momenti più spensierati degli ultimi anni: non ricordavo nemmeno il mix di frenesia, fatica ed euforia che si prova a tirarsi le palle di neve. Il passatempo più sottovalutato e dispensatore di endorfine della storia.
💡 Se Cose, a caso ti sta svoltando la vita, condividila con amici, parenti, conoscenti, tinder date o con la portinaia. In regalo: il mio amore!
Leggere per leggersi 🧠
Una delle domande che mi piace fare a una persona che non conosco è chiedere qual è il suo libro preferito. Mi aiuta a eliminare quella patina sfocata intorno al volto, a scorgerne un tratto o semplicemente a farmi capire se abbiamo qualcosa in comune. Una prima impressione, in un certo senso, e un primo tassello per comporre la sua immagine. Quasi sempre il titolo di un libro non mente: dopo anni, se la conoscenza si è consolidata, conferma quella prima impressione. Conferma la gentilezza e la malinconia ma anche l’ambizione e determinazione. Non è una scienza esatta ma, nel mio caso, ci ha quasi sempre azzeccato.
Leggere è una delle attività che preferisco. Non solo l’atto in sé ma anche tutto quello che comporta: andare in libreria, comprare libri, compilare liste annuali su quelli letti e valutarli, confrontarsi con altri, regalarli per mandare un messaggio al destinatario. Leggere non è solo leggere: è conoscersi e fermare il tempo mentre tutto il resto continua a scorrere.
Uno studio dell’Università del Sussex ha rivelato, per giunta, che dedicarsi alla lettura di un libro o di una rivista aiuterebbe a rilassarsi. Ancora di più di ascoltare la musica o passeggiare. Secondo gli psicologi il motivo è la distrazione derivante dall’immergersi tra le parole che allenterebbe le tensioni dei muscoli e del cuore, con un calo dello stress del 68% in appena sei minuti.
Ma qual è il punto? Il punto è che leggere rivela chi siamo, ci fa immergere in un mondo parallelo in cui mentre osserviamo la vita degli altri, prendiamo coscienza della nostra.
Qualcuno di molto più autorevole e capace di me, Marcel Proust, ha scritto qualcosa in merito. Credeva, infatti, che (parafrasando) ogni lettore è, mentre legge, il lettore di se stesso e che lo scrittore funziona come un alleato per chi legge, per aiutarlo a scoprire parti di sé che, senza quel libro, forse non avrebbe mai sperimentato.
Leggere è sempre stata l’unico modo per capire chi sono, per decifrare come cambiavo nel corso della mia vita, anno dopo anno, autore dopo autore. Ero Elizabeth Bennet in lotta con Mr Darcy e vivevo sugli alberi con Il Barone rampante; seguivo con gli occhi pieni di lacrime “Dall’Alpi alle Piramidi, Dal Manzanarre al Reno” Napoleone quando ho scoperto il Cinque maggio di Manzoni; sono stata in Giappone con Murakami mentre in ogni pagina che mi passava sotto agli occhi non succedeva nulla. Ero come il protagonista di Norwegian Wood, Toru, perso e senza risposte, che si trascina ogni giorno in solitudine per una città caotica.
Ho infine raschiato il barile delle lacrime, come tanti di noi, per Una vita come tante e mi si è rivelato il mio animo più tragico e malinconico con L’Avversario e V13 di Carrère. La lista sarebbe infinita: sono stata tante versioni di me negli anni. Ogni singola pagina mi ha svelato una sfaccettatura, sono stata a fianco di personaggi, in epoche vicine e lontane, passeggiando per luoghi reali o immaginari. Mi sono lasciata attraversare e rimpolpare, facendo sì che i miei occhi guardassero sempre oltre e la mia mente potesse respirare. O almeno, spero.
🍭Melting pot
Speciale letture
Per rimanere in tema, ecco alcuni consigli libreschi:
✨ Yellowface di R.F Kuang.
L’ho letto in inglese, in Italia uscirà a maggio ma ve lo consiglio vivamente. STUPENDO. Per animi un po’, come dire, vendicativi.
✨ Ragazza, donna, altro di Bernardine Evaristo
Tante donne e tante vite intrecciate. Commuovente.
✨Tasmania di Paolo Giordano
Come tutti i suoi romanzi: una carezza.
Consiglio bonus: Divorare il cielo
✨ Resto qui di Marco Balzano
Lasciatevi sommergere.
Acquistati ma non (ancora) letti 🫧
📚 La boutique del mistero di Dino Buzzati
📚 Gli anni di Annie Ernaux
📚 Crossroads di Jonathan Franzen
✨Per chi invece vuole conoscere il dietro alle quinte di alcuni autori italiani, vi consiglio “Dove si scrive, come si scrive”, a cura di Carlotta Sanzogni.
Letto e apprezzato!
🫶 Bene, è finita. Non mi resta che augurarvi buon gennaio e buon 2024. Noi ci risentiamo su questi schermi a febbraio con una nuova newsletter.
Per proposte, lamenti e varie ed eventuali
Potete scrivermi qui sotto nei commenti, su Instagram @alicegins o alla mia mail aliginosa@hotmail.it ✉️ ✉️ ✉️
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